Un leader LGBT che denuncia la Novaya Gazeta e una testimonianza che non compare più da nessuna parte. Lo scandalo delle persecuzioni contro gli omosessuali a Grozny nasconde altri segreti
Viktor Alekseev, leader dell’associazione russa Gayrussia.ru, ha citato per diffamazione la Novaya Gazeta, in merito all’inchiesta sulla repressione degli omosessuali in Cecenia. Alekseev, che il giornale aveva citato nel suo reportage, sostiene che non sia vero che il raid punitivo contro i gay sia scaturito dalla sua richiesta di organizzare una manifestazione per i diritti Lgbt nel Caucaso. Alekseev va oltre: su facebook si dice pronto a partire per Grozny con Tatiana Moscalkova, rappresentante governativa per i diritti umani, a verificare che ciò che ha scritto la Novaya Gazeta è una falsità.
Perché il leader di Gayrussia.ru, da sempre in prima linea per difendere i diritti gay, si scaglia contro un giornale che denuncia i terribili soprusi subiti dagli omosessuali? La denuncia di tre morti e decine di torturati, in una Repubblica dove il presidente Kadyrov dichiara che “i gay non esistono”, è una bufala?
No, la notizia di prigioni segrete a Grozny dove spariscono persone, vengono torturate e uccise, non è una bufala. Continua a leggere “Cecenia: cosa c’è dietro il raid anti gay”